FURORE

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Furore

Attraversando parte dei tornati che seguono la Costiera Amalfitana, si arriva a Furore, “il paese che non c´è”. Infatti, più che un paese, è un abitato sparso, dove le case non stanno una accanto all’altra ma spuntano da costoni di roccia lungo il suo celebre fiordo, il Fiordo di Furore.

Il borgo dei pescatori, dopo una lunga decadenza, è ora completamente restaurato ed è entrato a far parte del circuito dei Borghi più belli d’Italia. Singolare è la galleria d´arte en plein air costituita da oltre cento muri d´autore, murales e sculture che fanno di Furore un paese dipinto che si racconta anche in questo modo.

È l’ambiente la principale attrattiva di questo paese-non paese incorniciato da bellissime vedute: gli ulivi, le vigne terrazzate sul profilo dei monti, i pergolati dei limoni con le reti tese sui pali, i tetti rossi e le colorate maioliche dei piccoli campanili, i coloratissimi fiori dei rovi selvaggi, e il mare azzurro che spunta dietro una curva. Il fiordo è scavalcato dalla strada statale mediante un ponte sospeso alto 30 metri, dal quale, ogni estate, si svolge una tappa del Campionato Mondiale di Tuffi dalle Grandi Altezze. A Furore si trova una delle spiaggette più nascoste e deliziose dell’intera Costiera Amalfitana se non di tutta la Campania. Un ristretto specchio d’acqua posto allo sbocco di un vallone a strapiombo, creato dal lavoro incessante del torrente Schiato che da Agerola corre lungo la montagna fino a tuffarsi in mare. Una minuscola insenatura raggiungibile a piedi scendendo una ripida scalinata e presa d’assalto d’estate.